particolare della vetrata dell'abside della parrocchia foto del papa Giovanni Paolo secondo che incorona la statua della Madonna "La Parrocchia è una casa di fratelli, resa accogliente dalla Carità"
Giovanni Paolo II alla Comunità di Torre Spaccata

Diocesi di Roma
S. MARIA REGINA MUNDI
Padri Carmelitani della Provincia Italiana
[sei in: ATTIVITÀ/cronache 2009-2010]

PARROCCHIA S. MARIA REGINA MUNDI
CONVEGNO PASTORALE
11 – 13 SETTEMBRE 2009
Istituto “Madonna del Carmine” - Sassone di Ciampino (RM) - Via Doganale, 1 - tel. 06.7960247

PROGRAMMA

VENERDÍ 11
ore 13,00 Pranzo (da prenotare)
ore 16,00 Arrivi e sistemazione
ore 16,30 Inizio lavori con un momento di preghiera
Prima relazione: IL PROGETTO PASTORALE PARROCCHIALE (relatore p. Lucio Maria Zappatore)
ore 18,00 Gruppi di lavoro: verifica e progettazione
ore 19,00 Relazioni dei gruppi di lavoro
ore 19,45 Vespri
ore 20,00 Cena
ore 21,00 Veglia mariana

SABATO 12
ore 7,30 Sveglia
ore 8,00 Lodi
ore 8,30 Colazione
ore 9,15 Seconda relazione: IL PROGETTO PASTORALE DIOCESANO (relatore p. Giuseppe Midili)
ore 10,00 Intervallo
ore 10,30 Gruppi di lavoro: come calare il progetto Diocesano/parrocchiale nei vari gruppi parrocchiali
ore 11,30 Relazioni dei gruppi di lavoro
ore 12,15 Tempo libero
ore 13,00 Pranzo
ore 16,00 PROGRAMMAZIONE PASTORALE E CALENDARIO
ore 17,30 Intervallo
ore 18,00 SPIRITUALITA’ CARMELITANA NEL PROGETTO
ore 19,30 Vespri
ore 20,00 Cena
ore 21,30 Serata animata e Compieta

DOMENICA 13
ore 7,30 Sveglia
ore 8,00 Colazione
ore 8,30 Lodi solenni
ore 9,30 PARROCCHIA: COMUNIONE DI COMUNITA’
ore 11,00 Preparazione S. Messa
ore 11,30 S. Messa solenne di chiusura Convegno
ore 13,00 Pranzo

NOTE
La quota di partecipazione per il soggiorno completo è di € 70,00 (di cui € 20,00 offerti dalla parrocchia ai collaboratori).
Per coloro che non possono essere residenti, le quote sono:
€ 15,00 per pernottamento e colazione - € 10,00 per il pranzo - €  10,00 per la cena.

RELAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO

Riflessione sul Progetto Pastorale diocesano e parrocchiale.

L’analisi del Progetto Pastorale diocesano è iniziata con relazione di p. Giuseppe Midili, che ha sintetizzato i contenuti più significativi del discorso di Papa Benedetto XVI di apertura e del discorso di chiusura del Card. Vallini del convegno diocesano.
Successivamente il lavoro è proseguito con una discussione, guidata da alcune domande tratte dal Sussidio preparato dalla diocesi: questa seconda fase aveva lo scopo di focalizzare la realtà della chiesa locale e di orientarne la progettazione pastorale.

Con questo proposito ci siamo interrogati sulle modalità e sulla qualità della partecipazione dei fedeli all’Eucarestia domenicale e sulle iniziative di catechesi eucaristica, promosse in parrocchia, per favorire una partecipazione consapevole e attiva alla liturgia.
(cfr. Sussidio per la Verifica Pastorale 2009-2010: «Si aprirono loro gli occhi. Lo riconobbero e lo annunziarono», parte II, pagg. 12-13 )

Nelle nostre liturgie, normalmente ben curate e realizzate ma non sempre adeguatamente preparate, emerge una consolidata esperienza che ci consente di svolgere “tecnicamente” bene il servizio liturgico, con una animazione piuttosto gioiosa che certamente colpisce e risulta coinvolgente: tuttavia si può e si deve fare di più per saldare la “bellezza” della liturgia al suo significato profondo.
In alcune celebrazioni, particolarmente frequentate, si crea una certa confusione, sia nella zona del presbiterio – per la presenza di persone che stazionano nella zona dell’organo o del coro – sia nell’assemblea; in parte la mancanza di silenzio è causata dalla ricca affluenza di fedeli, che risulta molto differenziata (si pensi alla presenza dei bambini, anche molto piccoli), ma è altrettanto vero che alcuni atteggiamenti di superficialità e distrazione possono essere contenuti, soprattutto da parte di chi esercita un servizio.
Di contro altre liturgie risultano a volte quasi “dimesse”: non ci si riferisce alla presenza o meno di canti, quanto alla dignità globale della celebrazione stessa.
Poiché nella catechesi sacramentale di Prima Comunione si insiste sull’educazione liturgica ed eucaristica in particolare dei bambini, appare necessario proseguire nella stessa direzione anche per i giovani e gli adulti.
Esperienze vissute nella nostra parrocchia, ma anche quelle di altre realtà conosciute, ci confermano quanto già evidenziato: la formazione è – anche in questo ambito – una assoluta priorità per riscoprire il senso profondo dell’Eucarestia.

Le iniziative per vivere la celebrazione in modo sempre più consapevole ci appaiono le seguenti:

Si ritiene opportuno inserire qui un suggerimento circa la preghiera comunitaria, affrontato più volte in questi giorni: per favorire una partecipazione più piena dell’intera comunità parrocchiale si può prendere in considerazione una eventuale riduzione degli appuntamenti generali e ripartire da un incontro di preghiera mensile e da uno di confronto con la Parola di Dio.

Non sappiamo se l’obiettivo sarà raggiunto, forse non sarà realizzabile in tempi brevi, ma ci sembra importante indicare comunque la direzione verso cui orientare il nostro cammino comunitario.

La seconda area presa in considerazione nel lavoro di gruppo, ha avuto come centro l’esame delle iniziative attuate dalla comunità parrocchiale per promuovere la coscienza di carità dei fedeli e l’individuazione degli animatori dell’azione caritativa.
(cfr. Sussidio per la Verifica Pastorale 2009-2010: «Si aprirono loro gli occhi. Lo riconobbero e lo annunziarono», parte II, pagg. 22-23 )

Nella nostra parrocchia è presente una solida struttura di supervisione e di coordinamento delle iniziative di carità, che talvolta però si vede delegare completamente ogni attività caritativa: la mole di lavoro assolta da questo preziosissimo strumento è notevolissima, ma coinvolge poco gli altri operatori pastorali e resta ‘ai margini’ dell’attenzione  dei parrocchiani.
Una serie di iniziative minori sono affidate ai singoli gruppi parrocchiali, ma si avverte l’esigenza di un più concreto rilancio della coscienza caritativa di tutta la comunità; contemporaneamente si sottolinea che la carità si estende a cogliere e ad accogliere le necessità non solo materiali di ciascuno, ma anche quelle spirituali: in questo senso la catechesi è una espressione della azione caritativa della parrocchia.
Emergono due piani di impegno: quello individuale, fatto di capacità di ascolto, di sensibilità a individuare le esigenze materiali e spirituali nei propri campi di vita (nel condominio, nel lavoro, nella scuola…) e quello comunitario.
Per far crescere entrambi è ancora centrale la formazione di ogni cristiano della nostra comunità: solo così l’esperienza di chiesa può tradursi in carità, fattiva e costante.

Per incrementare e migliorare l’azione/attenzione caritativa si ritiene necessario:

Dalla visione globale delle attività promosse dalla nostra parrocchia, emersa dai lavori dei diversi gruppi e negli incontri informali, e a seguito delle nuove priorità individuate, ci pare necessario ridefinire e/o ridimensionare alcune iniziative anche in rapporto alla realtà della comunità e alle risorse disponibili.

Le esperienze positive maturate nell’ambito della catechesi ai bambini e ai ragazzi sollecitano a insistere in questa direzione per rispondere a una precisa esigenza di evangelizzazione, anche se andrebbe favorito un ricambio degli operatori.
Una attenzione particolare deve essere riservata alle famiglie, proseguendo, migliorando e/o modificando i cammini esistenti e ai giovani che, se pur impegnati in vari gruppi, necessitano di cure di animatori aperti e disponibili.

Appare fondamentale suscitare la presenza di laici impegnati e formati che possano essere realmente corresponsabili nella vita parrocchiale: questo permetterebbe ai sacerdoti di esercitare il ministero che è loro proprio, sollevandoli dai servizi che possono essere affidati ai fedeli responsabili.
Una parrocchia viva, che riconosce e testimonia il suo Signore investe energie e tempi per una continua e rinnovata conversione dei suoi membri.

Si ringrazia Cristiana per il lavoro di redazione.

messaggio del 15 ottobre 2009:

Cari amici,
vi ringrazio per aver pubblicato la relazione sui lavori del Convegno Parrocchiale, cui per motivi di lavoro ho potuto partecipare solo nella giornata conclusiva, e che mi ha reso possibile apprendere nel dettaglio quanto discusso.
Avevo naturalmente sentito voci e piccoli "riassunti" dell'attività svolta, ma una relazione così completa (ho riconosciuto la mano di Cristiana) mi è sembrata essenziale, sia per l'impronta generale di adesione comunitaria e di "presenza attiva" che avete dato al sito e che ho potuto apprezzare sin dall'inizio, sia per trasmettere il messaggio completo trapelante dalla relazione: un grido di incitamento e di richiamo ai valori fondanti della nostra Parrocchia!
Damose da fà! Con le parole del Papa JP II, un giusto anelito a proseguire MIGLIORANDO, senza lasciarsi andare, senza adagiarsi sui traguardi già raggiunti.
C'è molto che potrebbe essere fatto ancora in tantissimi campi, ma sono d'accordissimo sul focalizzare i nostri sforzi nelle aree individuate nel convegno.
E' giusto, infatti, che tutti gli operatori e i parrocchiani che hanno attivamente partecipato al convegno sentano di non essere soli, di aver lavorato in rappresentanza di tutti quelli che hanno a cuore la Parrocchia, di essere sostenuti pienamente per il loro lavoro e per il loro tempo gratuitamente offerto ed impegnato a vantaggio di tutti.
Grazie per il lavoro svolto. Impegniamoci tutti perché questo lavoro divenga realtà viva per la comunità.
Rita

Parrocchia S. Maria Regina Mundi - Via Alessandro Barbosi, 6 - 00169 - Torre Spaccata - Roma
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